Le
mille facce del counseling.
Considerata
la grande fame di sapere che distingue il counseling, che mi pregio,
a questo punto di elevarlo a conoscenza facendolo precedere dal
termine filosofia e definendolo come complemento oggetto, possiamo
ben parlare di filosofia del counseling. Abbiamo visto che è stato
necessario un periodo storico lunghissimo affinché divenisse quel
che oggi rappresenta per milioni di persone in tutto il mondo e,
nonostante il periodo lunghissimo, durante il quale si è condito
delle migliori teorie che attingono alla felicità degli individui,
il counseling è tutt'oggi una conoscenza in crescita. Gli ambiti di
applicazione sono sempre più numerosi, dal primo approccio sociale
che coinvolse migliaia di soldati statunitensi tornati dal fronte
della Grande Guerra e molteplici corrispondenti figure di riferimento
quali assistenti sociali, infermieri, medici, formatori, il
counseling, si è impiantato nelle scuole, negli ospedali, nelle
carceri, nelle imprese economiche, nelle organizzazioni onlus e
nelle associazioni a scopo culturale e artistico. La diffusione così
capillare nel tessuto sociale e a livelli a volte anche così
differenti e distanti tra loro, ci fa capire che la filosofia del
counseling è effettivamente basata su valori universali e pienamente
condivisibili.
Chiaramente,
a tale diffusione, si è parallelamente evoluta una specificità del
counseling così che, per venire incontro all'enorme differenziazione
del bisogno, si è strutturato in varie ramificazioni. Il counseling
oggi si è specializzato. Dal Counseling della Gestalt al Counseling
Rogersiano, le prime due definizioni storicamente affermate del
counseling, siamo passati all'Art Counseling, al Counseling
Sessuologico, al Counseling per la Coppia, per la Famiglia, per gli
Adolescenti, per le Aziende. Ma questi sono solo alcuni dei numerosi
ambiti in cui il counseling continua ad evolversi. Oltre alle
specifiche suddette, essendo il counseling, per principio, rivolto
all'autorealizzazione delle persone e allo sviluppo della creatività
e del potenziale umano, sarebbe stata una contraddizione se, esso
stesso, non avesse generato, creativamente, tecniche riferite anche
all'arte, al teatro, alla medicina, al mondo del lavoro e a quello
della scuola e dell'educazione. Il risultato è che oggi il
counseling può comunicare i suoi principi di psicologia
umanistica-esistenziale, anche con la pittura, la scultura, il
teatro, il giardinaggio, il bricolage, la poesia, la scrittura.
L'ideazione del ben noto strumento (per gli addetti ai lavori)
denominato work-shop
è la sintesi della creatività che permea l'anima e la filosofia del
counseling. Non c'è campo umano, praticamente, che, offerto con le
competenze adeguate, non possa ricevere benefici da un counseling
strutturato su un specifico approccio. Poiché l'argomento di questa
tesi riguarda la Diarioterapia, ho preferito tenerla a parte, fino ad
ora, proprio per evidenziarla dal contesto generico, senza per questo
togliere o aumentare le caratteristiche strumentali alla pari di
quelle fin qui menzionate, ma solo per darle la rilevanza che merita
nel presente contesto didattico. Esploreremo adesso un po' più da
vicino quel counseling che fa uso del diario, della scrittura come
strumento di aiuto e che prende il nome di Counseling Diarioterapico.
Nessun commento:
Posta un commento